È un buon periodo. È un ottimo periodo. Per tanti motivi, tanti che non sto qui ad elencare, neanche a nominare di sfuggitissima. Ma sono quelli che potete immaginare, che sono validi sempre, che sempre sono stati validi nella storia dell’umanità.
Va bene, cedo alla tentazione di dirli: una famiglia, un lavoro, una casa. Ma non è solo per questo che è un buon periodo. C’è anche questa cosa che se tutto va bene, salvo guerre o crisi economiche, presto uscirà un romanzo che ho scritto io. Il mio primo romanzo. Forse l’unico, chissà. Io di questa cosa sono così felice che mi viene da piangere. Continua a leggere
Elogio del narcisismo
Già da alcuni giorni ripeto la stessa storia, a chi mi chiede come va, che fai, che si dice in giro: che i semafori funzionano meglio, non so se ci hai fatto caso anche tu. Continua a leggere
Il destino dei giovani
I giovani, mormoro piano, l’ora imprecisata, quando torna la stagione delle finestre aperte di notte. Continua a leggere
È quel periodo dell’anno
È quel periodo dell’anno
che è il più bello di tutti
specialmente di sera
che si va a dormire
e c’è ancora il piumone
e la finestra è aperta
come fossimo Hans Castorp
sulla Montagna Magica
ma senza la Montagna Magica
e senza la febbre.
Anche gli altri periodi
mi dico,
devono essere belli,
lo sono di certo
ma oggi mi sembra
che lo siano di meno.
(Poesia uscita su Perfect Magazine il 27/05/2020)

I meteorologi di Fez
I meteorologi di Fez hanno fama di capirci nulla, due giorni di pioggia battente a sentire loro e Diana già stressatissima a pensare a tutta una serie di attività parallele – la terrazza del riad completamente sprecata quando in fondo mi è costata un sacco di soldi, dice – e poi invece sole, sole, qualche nuvola e ancora sole. Fosse per lei non usciremmo mai, vorrebbe stare sempre sulla terrazza a prendere il sole, forse in topless e bere prosecco, tutte cose altamente proibite, ma lei se ne frega e rischia l’incidente diplomatico internazionale forse la sharia a causa di due elettricisti che appaiono sul tetto a riaggiustare un condizionatore e lì siamo a un bivio per cui da una parte finisce in tragedia, forse ci sgozzano, forse prigione marocchina non esattamente in linea con i diritti umani, mentre dall’altra parte inizia il più classico dei film porno-esotico, ma invece per fortuna Diana velocissima si infila qualcosa addosso e riesce a raggiungere un’ulteriore terrazza nella terrazza dove l’occhio islamico non arriva. Continua a leggere
Il nuovo video di Jovanotti è una merda, ma non ditelo ai messicani
Siccome si avvicina fine mese e c’è l’affitto da pagare, un biglietto aereo da comprare, l’elettricista per la stramaledetta lampadina del frigo da saldare, io con un colpo di coda cerco disperatamente di fatturare qualcosina.
Mando una mail per quel lavoro di editing, mi arrovello dietro una proposta di lavoro in una libreria del centro, ma solo di domenica, e poi siccome la situazione è irrecuperabile mi risolvo per scrivere un nuovo articolo per Brentano, che non serve a niente. Continua a leggere
Zanzariera 2018 – Un chant d’amour
Con la fine dell’estate si ripongono negli armadi o nei cassetti della casa non solo le pinne, il fucile e gli occhiali, ma anche tutta quella strumentazione che serve a sterminare le zanzare.
Sono i fornellini, siano essi a piastrina o i più recenti con il liquido, simbolo dei nostri anni che merita di essere considerato. Continua a leggere
La verità (ultima, assoluta e definitiva) di Niccolò Contessa de I Cani
L’umanità si arrovella sin da quando vi è memoria su grandi domande esistenziali (chi siamo? esiste un’anima? cos’è questo senso di angoscia che stasera ho dentro di me?), senza tuttavia trovare risposte soddisfacenti.
A ogni epoca corrisponde una differente risposta la quale tuttavia si presenta sempre parziale e storicizzabile, cosa che potrebbe farci propendere per il no, che non ci sia nessuna verità, ma solo delle verità parziali o verità minime su cui possiamo accordarci tramite i discorsi.
Invece non è così. Continua a leggere
Ultima sera a casa o “Il cappellino”
Ultima sera a casa
prima che Diana torni in ufficio.
Le rondini abbastanza indifferenti
(ma non è vero, sembrano un po’ tristi anche loro) Continua a leggere