Santa Croce (2017-...)

Che corse per non incontrar Doriana

Che corse per non incontrar Doriana
di corsa per le scale
o nascosto in ascensore
se sta già salendo a piedi.

Che giri per non trovar Doriana
vagando nel quartiere
con una borsetta in spalla
con dentro quelle cose
per fingermi civile:
un computer, le cuffie, un taccuino
il libro di Steinbeck da finire
che non finirò stamani
sono come delle ancore
del mio vivere civile.

La casa al mio rientro profumerà di pulito
il ciclo di lavatrice a sessanta gradi
con dentro gli stracci,
da svuotare.
Le finestre sigillate
un vecchio trucco di domestiche
per far sembrare più pulito
di quanto sia
(pulire, io lo so bene, è sempre un sembrar pulito
lo sporco è la cifra del mondo
domani, anzi già oggi, la polvere tornerà
è già qui, con noi, da sempre).

Che corse per non ascoltar Doriana
i suoi discorsi sugli immigrati che ci rubano il lavoro
gli autobus soppressi
le file in ospedale
dietro, molto dietro, la famiglia marocchina
che l’è passata avanti
spettri che si aggiran per l’Europa
o più semplicemente
nelle sconosciute province
da cui lei arriva.

Che corse per non incrociar Doriana
nascosto nelle gallerie d’arte
o nei bar con gli studenti americani
una poesia da scrivere
le ore da far passare
le cuffie nelle orecchie
fino al prossimo giovedì.

18.11.2021

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San Niccolò (2015- 2017)

L’amore, io credo, sia una cosa così

L’amore, io credo, sia una cosa così:
ci son due
che siano maschio e femmina è uguale
che siamo io e te, anche questo è uguale.
Vivono in questa casetta.
C’è un bagno
come spesso succede
C’è una doccia
C’è un rubinetto
Tutto normale.

Quando lei fa la doccia lui non apre mai l’acqua
del rubinetto
perché quando lui fa la doccia
lei l’apre,
mica per cattiveria, è solo che fa più cose di lui:
lei prepara la cena,
c’è una pentola d’acqua
da far bollire.
Per questo lui sa che se apri l’acqua del rubinetto,
dalla doccia esce sbilenca
per metà calda,
e per metà niente.

Allora
e qui sta il punto di tutto il discorso
lei non saprà mai, non c’è modo che lo scopra,
mai,
pure se dovessero abitare in eterno,
lei non sospetterà niente, neanche lontanamente:
perché quando lei fa la doccia
lui non apre mai l’acqua,
e quando lui fa la doccia
con l’acqua sbilenca,
poi non va mai da lei
a dirle niente.

E questo insomma sarebbe l’amore:
una cosa così:
una cosa di dire e non dire,
non penso una carineria
dico una cosa di dire e non dire.

 

Pubblicato su Verde Rivista il 06/07/2016

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Fogli sparsi

È quel periodo dell’anno

È quel periodo dell’anno
che è il più bello di tutti
specialmente di sera
che si va a dormire
e c’è ancora il piumone
e la finestra è aperta
come fossimo Hans Castorp
sulla Montagna Magica
ma senza la Montagna Magica
e senza la febbre.
Anche gli altri periodi
mi dico,
devono essere belli,
lo sono di certo
ma oggi mi sembra
che lo siano di meno.


(Poesia uscita su Perfect Magazine il 27/05/2020)

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Fogli sparsi

Grani antichi

La prima volta che abbiamo dormito con le finestre aperte
l’ultima volta che abbiamo cenato coi ragazzi
il giorno in cui sono tornate le rondini
I grani antichi.
Ci metto il burro e la marmellata, al mattino.
«Scusi, avete mica il pane coi grani…» e lancio dei puntini di sospensione.
«Antichi», mi dice la fornaia, di cui vedo solo gli occhi.
«Sì».
Quando ho iniziato a comprare il pane coi grani antichi?
Chi ha fatto precipitare in me questo desiderio?


(poesia uscita su Perfect Magazine il 02/05/2020)

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