L’umanità si arrovella sin da quando vi è memoria su grandi domande esistenziali (chi siamo? esiste un’anima? cos’è questo senso di angoscia che stasera ho dentro di me?), senza tuttavia trovare risposte soddisfacenti.

A ogni epoca corrisponde una differente risposta la quale tuttavia si presenta sempre parziale e storicizzabile, cosa che potrebbe farci propendere per il no, che non ci sia nessuna verità, ma solo delle verità parziali o verità minime su cui possiamo accordarci tramite i discorsi.

Invece non è così.

La verità ultima, assoluta e definitiva mi fu una volta rivelata da un mio amico, tale Marcello Newman.

Era un giorno qualsiasi, una sera, un pomeriggio non ricordo, e se non sbaglio lui era ospite da me (Marcello è di Roma, ed era passato a Firenze, non so se a suonare – Marcello è un musicista– o a fare che) quando accadde.

Stavamo là e mi disse, chissà se sospettava o meno l’impatto che quella notizia avrebbe avuto su di me, lo disse tra un discorso e l’altro e io lo non dimenticai mai e se adesso lo riporto a voi, lettori di Brentano, è perché questo blog mi piace molto.

Disse Marcello Newman: «Vedi Simone, una volta Niccolò Contessa de I Cani mi ha detto una cosa che mi è parsa di una verità cristallina e non l’ho più dimenticata, ovvero che quando ci si fa la doccia non basta lavarsi i capelli o magari insaponarsi le ascelle per far sì che, tramite l’azione congiunta di gravità, di sapone e dell’acqua che scivola sul corpo, i tuoi piedi diventino puliti. O che smettano di puzzare. Non funziona così, caro mio, ti devi lavare i piedi anche quando fai la doccia».

E questo è quanto.

(articolo uscito su Brentano.blog il 23 settembre 2018)