Sostengono i mistici del vicinissimo oriente che l’uomo trascorra l’intera vita addormentato Continua a leggere
Sostengono i mistici del vicinissimo oriente che l’uomo trascorra l’intera vita addormentato Continua a leggere
L’amore, io credo, sia una cosa così:
ci son due
che siano maschio e femmina è uguale
che siamo io e te, anche questo è uguale.
Vivono in questa casetta.
C’è un bagno
come spesso succede
C’è una doccia
C’è un rubinetto
Tutto normale.
Quando lei fa la doccia lui non apre mai l’acqua
del rubinetto
perché quando lui fa la doccia
lei l’apre,
mica per cattiveria, è solo che fa più cose di lui:
lei prepara la cena,
c’è una pentola d’acqua
da far bollire.
Per questo lui sa che se apri l’acqua del rubinetto,
dalla doccia esce sbilenca
per metà calda,
e per metà niente.
Allora
e qui sta il punto di tutto il discorso
lei non saprà mai, non c’è modo che lo scopra,
mai,
pure se dovessero abitare in eterno,
lei non sospetterà niente, neanche lontanamente:
perché quando lei fa la doccia
lui non apre mai l’acqua,
e quando lui fa la doccia
con l’acqua sbilenca,
poi non va mai da lei
a dirle niente.
E questo insomma sarebbe l’amore:
una cosa così:
una cosa di dire e non dire,
non penso una carineria
dico una cosa di dire e non dire.
Pubblicato su Verde Rivista il 06/07/2016
L’ombra nel quadro
Ogni notte, prima di dormire, osservo dal letto il dipinto di un uomo a cavallo.
C’è un’ombra dietro di lui, per l’allineamento del lume che mi tengo vicino e di un mobile dal cassetto difettoso, che chiudo e ogni volta torna a riaprirsi. L’ombra sembra far parte del quadro, che sia l’ombra dell’uomo a cavallo, che vi sia disegnata. Continua a leggere
per Antonio Logarzo Continua a leggere
per Leon F.
Alla curva dove finisce l’autostrada, tra l’aeroporto e i cantieri della tramvia, c’è la scultura di un piccione. È di quel sudamericano che fa tutte le figure grasse, Leon non si ricorda il nome. Fa tutto grasso, come si chiama? Boero? Butero? Bueno? Non importa. Non è una rappresentazione realistica, non è un piccione reale ma grasso come si vedono a volte a Venezia, è proprio una figura con una sua grassezza specifica che è semmai quella che definisce lo scultore. Continua a leggere
Poste
In attesa alle poste non-private di via Magenta. Continua a leggere
«Nonno, lo senti questo fischio?»
«Fischio, dici?» Continua a leggere
Vorrei dire anche oggi che è il primo giorno d’estate e non partirò per il mare,
vorrei dire del mondo alle sei del mattino
quando sono nel letto e le zanzare mi ruotano attorno alla testa
prima di accendere la macchinetta del veleno
prima di mettere la maschera per la notte
di zanzare che hanno preso il sangue dai piccioni che vivono nella corte,
di zanzare che prima del mio hanno preso il sangue dai piccioni intenti nell’accoppiamento e anche da quello morto da una settimana. Continua a leggere
Il giorno prima delle ferie ricevo il messaggio da un amico lontano.
Non c’è scritto niente, solo allegato: Giocando. Non lo apro al momento, ma credo sia l’incipit di una poesia che mi ha dedicato:
Amico, che fai, diventare la vita i tuoi giochi? Continua a leggere
Ciò che più mi piace del processo democratico sono le votazioni, sono le giornate lunghissime in scuole fatiscenti, con seggiole in formica, pavimenti in granito, banchi e bagni per bambini, sempre e solo casualmente nelle domeniche di inizio estate, magari di ponte, e poi le stanze illuminate invase di zanzare.
Allora sì che amerò la democrazia (e il conto delle schede che non torna. Cos’è che non torna esattamente? A + b uguale? Ma uguale che?).
Poi, quando alle tre di notte porteremo le scatole e le buste e i plichi nell’enorme Palazzo di Giustizia, fin dentro alle stanze segrete, la democrazia sarà ancora una volta salva.
foto di Eleonora Angela Maria Ignazzi