Fogli sparsi, San Frediano (2013-2015)

Oltrarno, putrida latrina

Oltrarno, putrida latrina.
Via della Chiesa, chiusa.
Un tempo giar-dino
oggi Mario
con il suo mignolo non tagliato.
Ti chiede due spiccioli per comprare il Tavernello
Diana ha paura di lui,
ma no Diana è inoffensivo
non fosse per il suo mignolo lo si scambierebbe per un santo
o piuttosto un agnello, per un pony, per un nano da giardino
con occhi di fuco.
I gin tonic abbandonati della sera di ieri
caldissimo d’estate freddissimo d’inverno
Oltrarno, latrina,
odore di brodo vegetale,
traffico da telecamere disattivate.

Ci torno una sera dopo un po’ che non andavo
e mi sento come Verdone che incontra Venditti
che sono appena tornati a Roma dopo due anni fuori per lavoro.

(6 luglio 2015)

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San Niccolò (2015- 2017), Verde Rivista

Parcheggio selvaggio vista piccione

per Leon F.

Alla curva dove finisce l’autostrada, tra l’aeroporto e i cantieri della tramvia, c’è la scultura di un piccione. È di quel sudamericano che fa tutte le figure grasse, Leon non si ricorda il nome. Fa tutto grasso, come si chiama? Boero? Butero? Bueno? Non importa. Non è una rappresentazione realistica, non è un piccione reale ma grasso come si vedono a volte a Venezia, è proprio una figura con una sua grassezza specifica che è semmai quella che definisce lo scultore. Continua a leggere

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Santa Croce (2017-...), Senza categoria

Sarà tornato … dalle ferie?

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Santa Croce (2017-...)

Racconto di Ferragosto

A bordo piscina la lettura del libro di Murakami è ostruita dai discorsi rancorosi di un tipo che avrà più o meno la mia età.
«Che età avranno secondo te?», ho chiesto a bassa voce a Diana.
«Uno faceva un qualche discorso generazionale, o mi sbaglio? Avranno trent’anni, anche se sembravano piuttosto trentasei».
Comunque entrambi con le gambe depilate, per capire il genere. Non che ci sia nulla di male, e in generale la depilazione è qualcosa come tante altre, magari se la metti in rapporto con il rubare o con la raccolta differenziata, vedi da te che è più importante che un uomo eviti questo o faccia quest’altro, e magari quei due, intendo i due a bordo piscina con gambe depilate erano dei grandissimi raccoglitori di differenziata quindi va da sé che certi discorsi che vorrebbero liquidarli solo perché amano avere le gambe lisce non reggono più.
«Oppure, potrebbero anche essere dei ciclisti», dico a Diana come a giustificarli, ma sono il primo a negare mentalmente quella possibilità perché non hanno assolutamente i fisici da ciclisti, ma solo i classici tamarri. Comunque Diana sembra riuscire a concentrarsi sul suo libro alla diciottesima ristampa (Elena Ferrante), «Che ne dici, quante copie faranno per tiratura?», mi domanda. «Quarantamila?» «Quanto fa quarantamila euro per diciotto?» «Sono un sacco di soldi». Insomma lei va avanti nella lettura, mentre io mi infrango nei discorsi dei due e mi perdo dappertutto il rassicurante tono di Murakami. Continua a leggere

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Fogli sparsi, San Niccolò (2015- 2017), Verde Rivista

Il mondo alle sei del mattino

Vorrei dire anche oggi che è il primo giorno d’estate e non partirò per il mare,
vorrei dire del mondo alle sei del mattino
quando sono nel letto e le zanzare mi ruotano attorno alla testa
prima di accendere la macchinetta del veleno
prima di mettere la maschera per la notte
di zanzare che hanno preso il sangue dai piccioni che vivono nella corte,
di zanzare che prima del mio hanno preso il sangue dai piccioni intenti nell’accoppiamento e anche da quello morto da una settimana. Continua a leggere

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