Se per caso tu che leggi dovessi avere un amico figo o un’amica figa (non continuerò a portare avanti il doppio binario di femminile e maschile, perché il concetto è chiaro), dunque se tu hai un amico figo un giorno ti parlerà senz’altro di questo film qui, Wrong cops. Forse ti dirà per farti capire:
«Sai, è dello stesso regista del film dove il protagonista era una ruota».
«Una ruota?», dirai te, e penserai magari a una palla, a DeLillo, perché sei tardo di almeno vent’anni, «Dici la storia di una ruota dalla sua nascita in una fabbrica per poi passare a diverse auto e proprietari e così di seguito fino a venir bruciata o in qualche discarica?».
«No no, non in quel senso, intendo proprio il film che il protagonista era una ruota, un ruota assassina».
«Ah, ok, non lo conosco».
«Ma sì, certo che lo conosci, come hai fatto a non sentirne parlare?, anni fa non si parlava d’altro».
«Ma dov’è che non si parlava d’altro? In quali salotti, in quali piazze, in quali metropolitane, locali, tramvie, di quali città?».
«Ma sì, dappertutto».
«Eh no, non ce l’ho presente quello della ruota assassina».
«Vabbé dai, copiati questo dalla mia pennetta usb, ti dico che il regista è un genio assoluto, e non è neanche questo qui dei poliziotti il suo film migliore, ma un altro ancora».
Ecco se tu dovessi per caso avere un amico figo allora ti dirà grosso modo queste cose, queste stesse cose che ti sto dicendo, ma se tu questo amico non ce l’hai, facciamo finta che sia io quell’amico, e che te lo sto dicendo adesso.