Un aeroporto vuoto, superata l’ultima inutile dogana –quindi il mio passaporto senza bollino andava bene lo stesso, quindi tutte le mie preoccupazioni erano inutili; più che inutili: erano dannose, perché infettavano il mio presente, ma ora tutto questo è già lontanissimo– attendiamo davanti al Gate b-12 e già parliamo di un nuovo futuro, di nuovi viaggi, a come faccia bene all’anima partire, andare, malgrado le difficoltà e che manchi un’ora al decollo.

fotografia di Lorenzo Ferroni