Ciò che più mi piace del processo democratico sono le votazioni, sono le giornate lunghissime in scuole fatiscenti, con seggiole in formica, pavimenti in granito, banchi e bagni per bambini, sempre e solo casualmente nelle domeniche di inizio estate, magari di ponte, e poi le stanze illuminate invase di zanzare.
Allora sì che amerò la democrazia (e il conto delle schede che non torna. Cos’è che non torna esattamente? A + b uguale? Ma uguale che?).
Poi, quando alle tre di notte porteremo le scatole e le buste e i plichi nell’enorme Palazzo di Giustizia, fin dentro alle stanze segrete, la democrazia sarà ancora una volta salva.

foto di Eleonora Angela Maria Ignazzi