Nel futuro, non chiarissimo il motivo, tutto sarà congelato e l’umanità sopravvissuta, alla glaciazione, vivrà su di un treno che si auto-alimenta e muove intorno alla terra ghiacciata perpetuamente.
Così Nenad Tomovic guida la rivolta di quelli che stanno in terza classe contro quelli che stanno in prima, poiché non hanno le prese per i computer e il cibo non è buono.
Il film rasenta l’inguardabile, ma forse riesce miracolosamente a salvarsi. Secondo me.
A Lapo ha fatto schifo, mentre Lorenzino lo salva.
Comunque a me ricordava l’ippodromo, un’epoca lontana quando si andava a ballare laggiù alle Cascine, insomma a bere e ballare chi ballava, e ballare tutti una volta che si fosse bevuto.
Comunque, all’ippodromo c’erano quattro o cinque sale tutte di seguito e se camminavi in linea retta, come nel treno e nel film, incontravi dei mondi lontanissimi tra loro, i truzzi, gli hop hop, i ragghettoni, i dark, tutti all’ippodromo.
Il treno è come il mondo, si dice nel film, e così erano i nostri ventidue: come l’ippodromo.