Il Natale per fortuna passa in fretta, ma la sera è ancora lunga. Come sono tristi le persone che in questo giorno portano fuori il loro cane per i bisogni. Sono tristi sempre, ma in questo giorno lo sono ancora di più.
Ascolto un cd come ai vecchi tempi, nel salotto della casa in Santo Spirito, dopo i cinque giorni di sfratto. Tornato con le tre cose che mi ero portato via e una sorta di fiuto per quello che la padrona di casa ha spostato, per quello che i due danesi hanno smosso o visto, di noi, e infine per il passaggio dell’ex inquilina, Ilaria, che si è ripresa alcune cose come pentole e indubbiamente quello che credevo essere il mio comodino e invece era suo. Era un comodino carino. Fa niente.
Io torno a sedermi in salotto come se niente fosse, ma invece lo sento che c’è qualcosa che mi dà sottilmente fastidio e mi fa pensare a un altro scasso, diverso eppure simile, alle Cure, a casa di mia madre, da parte di alcuni ladri, giusto ieri che era Vigilia e sembrano giorni e giorni fa.
Ieri che avevo lavorato e mia madre mi diceva al telefono dei ladri e io che le chiedevo se avessero portato via il pc con dentro i miei testi in unica copia: non se l’avessero stuprata, ma dov’erano i miei testi e il mio computer.
Natale 2013